Protagonista del n.134 della nostra rivista Fumetto è un altro leggendario autore letterario; dopo E. A. Poe (Fumetto n.130), è infatti Howard Phillips Lovecraft a prendersi in questo numero il Punto, a cura di Alberto Becattini, con una sterminata fumettografia, a dimostrazione di quanto lo scrittore di Providence abbia colpito e influenzato gli autori di fumetti. Completa il Punto la riduzione a fumetti del racconto Pickman’s Model (di Roy Thomas e Tom Palmer). Per restare più o meno in tema horror, ecco la seconda parte del dossier di Giancarlo Vidotto sul bonelliano Dampyr, giunto di recente al traguardo dei 300 numeri della serie. Dopo il consueto reportage di Évariste Blanchet sul 52° Festival di Angoulême, ecco una lunga e interessante intervista di Alessandro Santi a uno dei più grandi illustratori del pianeta, Roberto Innocenti. Emanuele Rosso racconta l’origine e la nascita del MeFu, ovvero Mestieri del Fumetto, associazione composta da autori che operano attivamente come creatori in tutti gli ambiti propri del linguaggio del fumetto (ambito professionale che non vive certo un momento favorevole). Originale l’impostazione dell’articolo di Claudio Dell’Orso sui sacerdoti scrittori, chiamati a diverso titolo gli anti Salgari o i “Salgari cattolici”, e sulle loro opere diffuse perlopiù con le famose dispense. Bruno Caporlingua conclude il suo scritto sui fumetti di Jack Kirby durante o ambientati nella Seconda Guerra Mondiale, mentre Becattini ci ricorda un grande del fumetto americano recentemente scomparso, Jules Feiffer. Chiudono il numero le consuete rubriche e le recensioni sempre a cura di Gianni Brunoro.