Gli altri personaggi del “Corriere dei Piccoli”
Bisi e il “Corriere dei Piccoli” non significano solo Sor Pampurio e compagnia. In realtà, sono ben altri 25 i personaggi seriali che si alternano, negli anni, con le loro avventure, alle comiche pampuriane. Nell’allegato si trovano una selezione di una tavola per ogni personaggio e la cronologia completa, incluse le storielle pubblicitarie disegnate da Bisi e i molti paginoni con le ricorrenze di calendario.
Le bestie che si vendicano (1918-19) Nel microcosmo di un’aia, anche gli animali da cortile si fanno i dispetti a vicenda e si giocano tiri mancini, salvo che poi la vendetta delle vittime non si fa attendere…
Gian Capocchia (1922) È un ragazzino che deve studiare, ma proprio non ne ha voglia, allora cincischia, va in giro, perde tempo, e così il giorno dopo a scuola prende invariabilmente zero! Morale: “di studiar chi non ha voglia trova sol vergogna e doglia!”
Dottor Piramidone (1927-28) Le strane invenzioni del dottor Piramidone a prima vista appaiono geniali, ma in realtà provocano solo catastrofi ed enormi richieste di risarcimento danni da parte delle sue vittime.
Nino (1930) È un individuo pieno di sé, che si crede superiore alla massa e cerca di mantenere le distanze dalla plebe che lo circonda, ma diventa ossequiente e cordiale quando vede un nobile… il che finisce puntualmente per metterlo in situazioni imbarazzanti.
Scimmietta (1930-31) “Se una merce come questa vado a vendere in foresta…” pensa Scimmietta occhieggiando le vetrine della città. Credendo di essere molto furba e di poter fare affari con gli altri animali, finisce per rendersi ridicola e resta con un pugno di mosche.
Spocchio (1930) È una persona diffidente, che non crede nella buona fede altrui ed è sempre pronto a sospettare chiunque di essere malintenzionato nei suoi confronti… il che non può che procurargli il danno e pure le beffe!
Zio Diomede (1932) Ha la mania della fotografia, ma è solo un fotografo dilettante cui la sfortuna e il caso riservano invariabilmente paradossali sorprese al momento dello sviluppo delle pellicole.
Pierino (1933-34) Si tratta di uno scarabocchio, un omino smilzo disegnato, anzi appena accennato, dal bambino Mario su uno dei suoi libri scolastici. Stanco di essere relegato fra le pagine, Pierino legge i libri in cui sta e viene catapultato negli ambienti più avventurosi, salvo poi essere richiamato indietro sulla carta dalla penna di Mario.
Battistino (1935-36) Il pinguino Battistino, cameriere sfortunato, “cerca un tizio che lo assuma al suo servizio”; ma gli animali cui presta il proprio operato (dal tasso alla tartaruga) non sono esattamente facili da accontentare, ed è così che finisce regolarmente licenziato su due piedi.
Gian Tranquillo (1939-40) “Cuor beato, non vuol essere seccato”. È un uomo che non vuole fastidi, e quindi cerca di premunirsi e prevenirli, ma proprio questo alla fine lo mette in condizione di essere sempre infastidito da tutti, con suo grande scorno e danno!
La gazza servizievole (1942) Imprese (senza parole) di una gazza pentita, che vuole rendersi utile in tutti i modi per rimediare alla cattiva nomea della sua specie.
Gian Cosino Taldeitali (1942-43) Sfogliando libri con storie e disegni di animali, Gian Cosino fantastica e sogna di essere nella giungla, in fondo al mare, di vivere avventure mirabolanti, solo per poi tornare alla realtà, noiosa e normale, quando non sgradevole!
Zio Domingo l’Accomodatutto (1943-44) (a volte detto anche Aggiustatutto) “Bravo ometto casalingo”, aggiusta tutto ma in realtà non gli riesce di accomodare niente, con sua grande infelicità, tenuto conto anche del fatto che la moglie, Zia Dominga, alla fine di ogni storia gliene dice di tutti i colori.
Sor Gentile Pastabuona, l’uomo che non sa dir di no (1944-45) È la cortesia in persona, per sua stessa natura non sa dir di no a nessuno e a nessuna richiesta. Il che gli procura una sequela di disavventure, dalle quali si districa a fatica, per ritrovarsi poi a fare i conti con tante persone infuriate con lui… e su questo si stende un velo: “ma che pena riferir l’ultima scena!”
Il maggiordomo Battista (1945-46) Battista cerca in ogni modo di compiacere le richieste del suo padrone, il barone di Purchessia, ma siccome le interpreta un po’ a modo suo, finisce sempre per ottenere l’effetto opposto.
I Folletti notturni (1945) (detti anche I folletti di casa o I genietti casalinghi) “Di notte, strana storia, soli in casa fan baldoria”… i tre folletti (Chicco e Checco guidati dal prode Cucco) ne combinano di tutti i colori, facendosi burle e dispetti.
Gli acquisti del Sor Calisto (1945-46) “Sor Calisto credulone sosta innanzi a ogni strillone”, crede a tutto quello che viene magnificato in vendita, compra e porta a casa oggetti inutili e improbabili alla moglie Gervasa, che regolarmente li getta dalla finestra.
Sor Bista, l’uomo che ha paura del dentista (1945-46) Il Sor Bista ha la guancia gonfia e dolorante per il mal di denti, si avvia per andare dal dentista, ma alla fine per un motivo o per l’altro ci ripensa sempre.
Le imprese di Renato (1946) Renatino è “un bimbo, un coso molto ardito e avventuroso”, che gioca a compiere grandi imprese con la fantasia, ma in pratica regolarmente finisce per combinare guai e a buscarle.
Luccichino e Farfarello (1950-52) Luccichino è specializzato nel mettersi nei guai in tutti i modi, ma l’elefantino Farfarello, suo amico, puntualmente trova il modo di cavarlo d’impiccio con qualche divertente trovata.
Gran Circo Patatrak (1952-53) Toni, Pippo e Leo Cik-Ciak, clowns del del Gran Circo Patatrak, sono persone amabili pronte ad ogni buona azione; grazie alla loro abilità circense (e alla loro bontà) riescono a risolvere situazioni intricate.
La Famiglia Doggidì (1953-55) I componenti più giovani della famiglia cercano di essere al passo coi tempi moderni, ma non sempre i risultati sono soddisfacenti… con il rimpianto dei membri più anziani per i bei tempi andati.
Spaccalatomo (1954-55) Le trovate e le invenzioni del geniale Spaccalatomo funzionano a dovere… forse pure troppo! Infatti, il rimedio procurato dalla sua Formula S.P.H. si rivela quasi sempre peggiore del male e le conseguenze si riversano inevitabilmente su di lui.
Giacomino Guastaggiusta (1955) Si vanta di riuscire ad accomodare ogni cosa in casa, ma alla fine combina regolarmente grossi guai, e la moglie sora Elvira lo punisce col proverbiale battipanni.
Ciccio (1959-60) Il cane Ciccio è avventuroso e ospitale; va in giro per il bosco e incontra diversi animali (dalla giraffa alla tartaruga, dall’elefante allo struzzo), che invita a casa di nonna e Frullino, ma poiché combinano un sacco di guai, vengono regolarmente cacciati, e Ciccio viene rimproverato aspramente dalla nonna.
Scarica: