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Alfredo Castelli ci ha lasciato soli

La mattina del 7 febbraio 2024 Alfredo Castelli ci ha lasciato, ormai libero dalle sofferenze di una lunga malattia. Forse è troppo presto per definire i contorni e la dimensione del vuoto che la scomparsa di Alfredo apre nel mondo del fumetto, e soprattutto nei nostri cuori, nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, perché chiunque lo abbia conosciuto non può che avergli voluto bene. Ci sarà modo e tempo per analizzare il valore delle opere che ci ha lasciato in eredità. Per il momento, è evidente che non solo il mondo del fumetto, ma il mondo della cultura italiana ha perso un uomo buono di straordinarie capacità artistiche e intellettuali, dotato di una conoscenza enciclopedica, unite a una curiosità irrefrenabile, a un eloquio sterminato e a una modestia proverbiale, insomma quello che si dice un genio; bisognerebbe parlare per ore e scrivere pagine e pagine per rendere solo una minima parte del suo contributo alla storia del fumetto italiano, dal 1966 con la fanzine Comics Club 104 passando per il suo Martin Mystère fino a poco fa, quando nonostante la malattia ha continuato a sfornare idee e fare progetti per il futuro. Per fortuna, la sua strabordante operatività ci lascia una enorme mole di storie, libri, saggi, ricerche storiche, scritti vari, che sicuramente avrebbe ancora alimentato negli anni a venire. Lo scorso novembre 2023, alla nostra Mostra del Fumetto di Bologna (quando poteva non mancava mai ai nostri appuntamenti), ha rinnovato per l’ennesima volta la sua adesione all’Anafi, cosa di cui ci onoriamo. Anche solo spendendo queste poche parole, è stato faticoso, in un mondo faticoso che già perde ogni giorno un po’ della sua luce, parlare di Alfredo come se non ci fosse più, ma dovremo abituarci, come purtroppo è accaduto di recente per tanti, troppi amici, che a forza di citarli se ne perde il conto… Ma il nostro mestiere come Associazione è anche quello di fare la nostra parte perché il loro ricordo e il loro lavoro non vadano perduti, e quindi di loro continueremo a parlare e a scrivere, senza retorica, seguendo la loro scia luminosa. Arrivederci, Alf.