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Richard Corben su Fumetto n.122

Il Punto di questo nuovo numero della nostra rivista intende omaggiare uno dei più innovativi disegnatori di fumetti, quel Richard Corben scomparso alla fine del 2020 e che ci lascia in eredità una straordinaria e monumentale opera. Alberto Becattini e Bruno Caporlingua ce ne consegnano un ritratto a tutto tondo, sottolineandone la capacità innovativa tecnica e narrativa. Punto come al solito circostanziato e completo di fumettografia e di una breve storia. A seguire, ecco la terza parte dell’interessante e intricato itinerario che Stefano Bettini ha voluto scrivere a proposito di supereroi e controcultura americana nel decennio 1964-1974, e poi un delicato e affettuoso ritratto che Gianni Brunoro dedica a Claudio Bertieri, uno dei pionieri italiani della critica a fumetti; grande spazio dedica Luigi Marcianò a un autore poco valorizzato, Giorgio (o Jorge) Scudellari, di cui possiamo apprezzare anche la lunga e dettagliata cronologia, mentre Umbero Falchini esalta l’opera di Sergio Tisselli come disegnatore di figurini western relativi alla guerra franco-indiana. Intrigante la riflessione di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi sul graphic novel, argomento di cui si dibatte spesso, mentre Alessandro Bottero discetta sul personaggio di Andy Capp, tornato alle stampe in Italia. Completano il numero un reportage di Evariste Blanchet sul Festival SoBD di Parigi 2021 e un Come eravamo del 1951 che riprende due testate dell’epoca, su opposte sponde politiche, ma entrambe concordi sulla pericolosità sociale dei cosiddetti “giornalini”. Completano il numero le consuete rubriche.